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Monterosso, il paese di Nettuno e delle spiagge. Illuminato dalla poesia di Montale

Monterosso è l’ultimo borgo delle Cinque Terre, ma è quello più esteso e popolato. Il paese è diviso in due da un promontorio che si attraversa passando da un tunnel lungo un centinaio di metri: da una parte la zona di Fegina, con la stazione, le residenze estive e i numerosi stabilimenti balneari; dall’altra il porto vecchio con il suo centro storico caratterizzato dai tipici carruggi liguri pieni di bar, ristoranti e locali. Monterosso è l’unico paese delle Cinque Terre che dispone di un’ampia spiaggia con stabilimenti balneari dotati di ogni confort; si presta così a un turismo familiare esigente ed attento alla qualità. Gli amanti del mare più selvaggio possono comunque trovare posto negli scogli sotto la torre Aurora.

Come gli altri borghi delle Cinque Terre, anche Monterosso conserva tracce storiche significative come la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, risalente al 1282 ed il santuario di Nostra Signora di Soviore, le cui origini riportano al periodo romanico e che si staglia sulle colline sopra il paese a quota 418 metri. Altra attrazione, questa volta risalente ad epoca moderna, è la Statua di Nettuno o del Gigante. La statua, imponente struttura in cemento armato che sovrasta tutta la baia, è appoggiata ad uno sperone di roccia e sovrasta l’omonima spiaggia. Realizzata nel 1910 dall’architetto Francesco Levacher e dallo scultore Arrigo Minerbi, è alta 14 metri e pesante 170 tonnellate. Ma, senza dubbio, l’esperienza culturale più intensa che si può fare a Monterosso è quella di riscoprire, o accostarsi per la prima volta, alla poesia di Eugenio Montale.

Il Premio Nobel della Letteratura trascorreva le sue estati a Monterosso nella villa di Fegina (ora residenza privata), e la sua presenza ha dato origine ai percorsi del Parco Letterario intitolato a suo nome. Nelle sue opere ritroviamo tutta la sublime bellezza e la suggestione che questi luoghi regalano al viaggiatore. Da “Meriggiare pallido e assorto” a “La casa dei doganieri”, da “La Punta del Mesco” a “I limoni”, i versi di Montale raccontano la luce, i colori, i sapori, le atmosfere di Monterosso e delle Cinque Terre. Monterosso, oltre a mare e cultura, offre ai turisti amanti del trekking percorsi molti suggestivi, come il sentiero per Vernazza e quello verso Levanto passando per Punta Mesco. Non mancano neppure le eccellenze gastronomiche: il vino coltivato nei terrazzamenti a picco sul mare e le famose acciughe di Monterosso, pescate con la tradizionale lampara, e lavorate sotto sale.

Le acciughe di Monterosso sono un presidio Slow Food e si possono gustare nei numerosi ristoranti del borgo, oltre che essere acquistate nei negozi.

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